PILLOLE DI OSTEOPATIA #2
- Emma Bertoldi
- 6 apr
- Tempo di lettura: 3 min
La rubrica "Pillole di Osteopatia" tratta di piccoli consigli che chiariscono, anche con una breve spiegazione fisio-patologica, come funzionano certi meccanismi del nostro corpo e di quello dei nostri amici a 4 zampe e di come le persone, riconoscendole e mettendole in pratica, possano conoscere il proprio corpo e prevenire malesseri futuri o quelli dei propri animali.
SECONDA PILLOLA L'ACQUA DI VEGETAZIONE
L'acqua è un elemento indispensabile per tutti i metabolismi organici, tanto che, senza di essa la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Insieme con l'aria e con la quota nutrizionale degli alimenti, il turnover dell'acqua costituisce uno dei fattori che condizionano la sopravvivenza e la salute di tutti i sistemi biologici.
Negli organismi superiori, il senso di sete è l'unico meccanismo deputato fisiologicamente a regolare la frequenza e la quantità dei liquidi ingeriti. Il senso di sete è direttamente collegato quindi, alle capacità metaboliche e funzionali degli organi vitali.
Per esempio, una sete a insorgenza immediata subito dopo un pasto, o che provochi un risveglio notturno o che si manifesti nelle prime ore del mattino, esprime differenti necessità e/o carenze metaboliche. In linea generale, la sete che insorge subito dopo il pasto indica una difficoltà a livello gastrico; invece, la sete che si manifesta a metà pomeriggio o a metà nottata esprime una difficoltà a carico dell'intestino tenue o della funzionalità epatobiliare; infine, una sete tardiva può essere la spia di alterazioni funzionali a circo dell'intestino crasso.
Diventa quindi illogico considerare salutare l'assunzione forzata di 2 litri di acqua al giorno come meccanismo detossinante valido per tutti.
I fattori sfavorenti a questo tipo di assunzione sono presto detti:
L'aumento non richiesto di acqua costringe il rene ad un lavoro non fisiologico con la conseguenziale perdita inutile di elettroliti. Inoltre, esso si trova costretto a eliminare gran parte dei liquidi interstiziali, che sono da considerare la nostra "acqua primordiale".
Si può giungere ad una sindrome da intossicazione d'acqua: una malattia con prognosi molto severa. Diventa quindi più giusto ascoltare il proprio corpo e bere solo e quando il senso di sete lo richiede.
Sono da sfatare alcune conoscenze fisiologiche mal interpretate e bisogna rifarci di più agli impulsi istintivi di sopravvivenza, come per esempio, durante uno sforzo fisico intenso non bere solo acqua e magari fredda.

Il nostro organismo in condizioni fisiologiche è predisposto a reintegrare le sue perdite liquide a partire esclusivamente dall'acqua contenuta negli alimenti; quest'ultima è differente da quella 'esterna', in quanto è stata filtrata ed elaborata da un organismo vivente, tanto da potersi definire "acqua di vegetazione". Essa è molto più pura e priva di residuo fisso rispetto a quella di qualsiasi sorgente, in quanto viene filtrata, elaborata e arricchita di nutrienti dai processi metabolici dell'organismo vegetale. I sali minerali in essa contenuti vengono assorbiti e utilizzati, mentre il loro eccesso viene eliminato, per
cui si dice che acquistano un "potere rotatorio", espressione di un dinamismo che impedisce il ristagno e l'imbibizione dei tessuti organici. La si può paragonale al nostro liquido interstiziale.

Infatti come elemento fondamentale la natura ci offre l'acqua come componente di tutti gli alimenti:
ovviamente frutta e verdura ne contengono una grande quantità, ma anche la carne e il pesce possono contenerne mediamente dal 60% al 85%. L'abbondanza di acqua contenuta negli alimenti rende ragione del fatto che la maggior parte degli individui adulti riferisce raramente la necessità di bere. Quando questo avviene, bisogna valutare questo sintomo, che può esprimere:
una condizione patologica, quale ipertiroidismo, diabete mellito scompensato, e altri;
un pasto composto da alimenti troppo elaborati;
una profusa sudorazione;
un metabolismo fisiologicamente accelerato, come quello dei bambini.
ACQUA MINERALE: Si tratta di tutte quelle acque che non sono di vegetazione. Nello specifico, non hanno subito un ciclo vitale rotatorio e questo causa un sovraccarico di elettroliti, provocando un lavoro eccessivo a livello renale, il quale, a lungo andare, non sarà più in grado di eliminare questi sali che, accumulandosi, causeranno diverse patologie cronico-degenerative.

BIBLIOGRAFIA: A. D'Eugenio et altri, "IL POTERE FARMACOLOGICO DEGLI ALIMENTI", Red edizioni, pag. 637-640
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